Scheda di lettura

Luigi Pirandello, Novelle per un anno, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, maggio 1972,
quindici volumi, 66+151 pag.


Riassunto di una novella: "Marsina stretta".

Il professor Gori, un uomo alto, abbastanza panciuto, e di solito tranquillo, quella sera era fuori dalla grazia di Dio. Per la prima volta in vita sua gli toccava indossare la marsina. Poco prima il commesso di un negozio vicino gliene aveva portate dodici, ma una era più stretta dell’altra, e allora il professore dovette accontentarsi di un marsina nel colletto della quale si sentiva impiccato. Mentre tentò di mettersi la cravatta, la marsina gli si spacco sotto un ascella. Purtroppo non aveva più il tempo per ricucirsela, e allora si recò al convegno con l’abito scucito.
Si celebrava il matrimonio di una sua antica allieva, a lui carissima: Cesara Reis, che si doveva sposare con un certo signor Migri, un ricco signore vedovo. Gli unici contrari a questo matrimonio erano i parenti del signor Grimi. Arrivato alla via Milano, dove abitava la Reis, vide molte persone curiose radunate intorno alla casa. Poco dopo scoprì che la madre della sposa, la signora Reis, era morta questa notte. Entrò nella casa, e fu subito presentato ai parenti dello sposo, ma questi non condividevano il lutto, perché adesso avevano più possibilità di evitare il matrimonio. Il signor Gori andò furiosamente nella stanza ove si trovava la sposa e la madre morta, e decise che non poteva permettere che il destino rovini la vita alla sua allieva preferita. Allora condusse Cesara nella sua stanza, e le ordinò di cambiarsi per il matrimonio.
Rientrò come un guerriero nel salottino, e annunciò ai parenti dello sposo, che il matrimonio si celebrerà. Però questi reagirono con scandalo, stupore, orrore, indignazione! Ma il signor Gori, dominando con la sua persona, sopraffece tutte le voci, e all’arrivo dello sposo, convinse anche lui a celebrare questo matrimonio. Si recarono prima al municipio, e poi in chiesa, e arrivati a casa, furono accolti nuovamente con la stesso silenzio glaciale della partenza. Dopo tutto, questo matrimonio la doveva alla sua marsina stretta, perché senza la quale non si sarebbe ma sentito così in imbarazzo, e si sarebbe abbandonato anche lui alla commozione.
Ma grazie all’irritazione della manica, aveva trovato la forza di ribellarsi e trionfare.


Commento al libro in generale:

Il libro all’inizio non mi piaceva per niente, perché la prima novella (Tutt’e tre) era scritta in un italiano molto antico, con molte parole a me sconosciute, e che ho dovuto cercare sul dizionario.
Invece dopo la 2 - 3 novella, il libro iniziò a piacermi, anche perché c’erano delle novelle che l’anno scorso ho visto in un teatro della scuola media di Cadenazzo. Ho fatto un confronto con la storia originale del libro di Pirandello, e quello che mi ricordavo del teatro. Riguardando poi la registrazione del teatro, ho notato che la recitazione non si differenziava quasi per niente dal originale. La novella meglio recitata secondo me era "Un matrimonio ideale".
La novella migliore secondo me è "Marsina stretta", dove il professor Gori, alle prese con una manica scucita, trova, nell’irritazione, la forza per ribellarsi a una sorte infelice che sta per trasformare un giorno di nozze della sua allieva preferita in un giorni di lutto e di solitudine.
L’italiano che Pirandello usa nel libro è molto curato e le frasi sono ben costruite.

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